Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

mercoledì 24 aprile 2013

Buongiorno, paura. Di nuovo insieme.

Ehilà, buongiorno! quanto siete incazzati oggi? Ma.. dite la verità, più incazzati, o più spaventati?!
L'avete visto, ieri sera, Cirino Pomicino improvvisamente resuscitato a opinionista? e del Tg3, pure! e  dispensare perle sulla politica etica. E subito prima, per la Grande Storia, avevamo appena ri-visto Biagi, e Pasolini... Oh, nostalgia! dei nostri anni più bui; esiste un buio peggiore. E la luce la spegne il Pd. 
Grillo: anche se tu ti vuoi credere assolto, sei per sempre coinvolto.
Ma dal Pd ci aspettavamo un'altra battaglia. E niente da fare: il solo merito della delinquenziale rinuncia di Grillo a voler dare una direzione alle cose, è aver dimostrato che quel partito è ostaggio di Berlusconi. Ma non per "errori", per precisa scelta di quelli che se lo sono comprato, alla faccia degli azionisti di maggioranza, che non ci possono credere. 
Sono ammirata dalla strategia che è stata messa in campo: nessuno dubiti che questa vittoria, per Berlusconi, vale molto di più di un plebiscito alle urne. E proprio a quello prelude (effetto minore e collaterale).
Eppure nessuno può dirlo, nessuno può protestare, perché prevale (ancora!) il leninismo del lavarsi i panni in casa. O chiamalo, se vuoi, centralismo demotragico. Peccato che, siccome si va in streaming, e che non esiste più nemmeno il meccanismo delle riunioni di sezione che mandano il loro riverbero ai vertici - non esiste più nemmeno quello: nemmeno gli stracci si possono far volare.
Li faccia volare la "base", se vuole. L'importante è che non arrivino fino a noi. E quegli stracci non arriveranno: accoglierli sarebbe "populismo". Ad ogni buon conto non possono arrivare, perché la base non è più corpo della piramide, solo una fetta separata orizzontalmente da lastroni blindati e barriere antincendio.
Il fatto che perfino Bindi, evidentemente DISPERATA dal doversi inchinare nuovamente a quel bandito (se non altro per orgoglio, vista la ruggine personale), si sia limitata ad astenersi dal votare quel documento indecoroso, pilatesco e spudorato, ne è la prova.
Gli altri che ci hanno provato, ad alzare il ditino, da Civati a Orfini [e le altre: fa piacere che - a parte il transgender all’incontrario Finocchiaro (grazie! grazie Provvidenza!!! che non hanno mandato avanti lei, questo è almeno un servigio alle donne), nelle altre, dicevo: fa piacere sembri alta fra le donne una certa lucidità].. bè, tutti sono stati fatti scivolare sull'olio. I tentativi migliori, da Serracchiani a Puppato hanno reso tutto ancora più ridicolo: la prima liquidata con un patpat sul crapino, e un grazie per il raggiodisole; la seconda manco quello (e confinata per ultima, con la metà della metà dei minuti che hanno avuto gli altri). E poi, colmo dell'opposizione, qualche astensione e un pugnetto di contrari, non vorremo fare fallire il terzo tentativo! responsabilità, marmocchi. E così il nipote può andare alle consultazioni e presentare il crimine pro-domo-zio e altri parenti, come approvato “a larga maggioranza”.
Come abbiamo fatto? Semplice: ricordatevi, le soluzioni migliori stanno nella semplicità. Prima, abbiamo avuto pazienza (e qui includo il balletto dei roghi di candidature); poi, abbiamo convocato la Direzione un’oretta prima delle consultazioni, imponendo una mozione unica, senza dare il tempo né di parlare, né di discutere, né di aggiustare/modificare alcunché. ECHISSENEFREGA DI QUELLO CHE AVEVAMO PROMESSO CON IL PATTO DELLE PRIMARIE? un discorsetto da dittatorello eversivo l'ha chiarito molto bene: non c’è tempo! Certo, potevamo convocare la direzione prima, e farla seriamente; ma dovevamo fare la siesta. Come negli ultimi 20 anni in cui non abbiamo fatto un cazzo: tranne stendere tappeti a mafiosi faccendieri. Questa la "direzione" a cui il "miglior" (ma non fatemi ridere) candidato dell'alternativa non si presenta mai, preferisce stare sulla riva del fiume ad aspettare cadaveri, facendo finta di essere osteggiato da tutti.
Bè, ora “la situazione è delicata”: attenzione a non fare danni peggiori! questo il leit motiv di una svendita che ha il sapore della migliore transazione del secolo (chi credeva che il capolavoro fosse la farsa dell'Alitalia ha dovuto ricredersi). 
E certo che siamo a rischio! La situazione viene portata talmente in zona esplosione che poi proprio questo viene usato come ricatto per restare tutti immobili.
Virtuosismi della sempreverde strategia della tensione.
Siamo alle solite: è il governo della PAURA.

4 commenti:

  1. QUANTO CAZZO HAI RAGIONE???

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  2. L'arte della politica?
    O forse l'arroganza di voler dominare una complessità caotica. Hai un prato di mille fiori ed erbe e aneliamo ad ettari di solo mais od erba medica.
    Queste strutture in grande contengono la prevaricazione. Non mi interessa se sia creduta giusta.
    L'apparire della paura può essere barlume di un principio di comprensione.
    O solo l'ignavia del mantenimento dello status quo. Che è la paura che esprimi.

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  3. Vero che la strategia della paura ha sempre guidato la politica maschile basata sulla sopraffazione. Come potrebbe essere altrimenti?
    abbiamo bisogno di più donne in politica, ma non di quelle scelte dai dirigenti uomini; semmai di donne nuove che accedano alla politica e si affermino nonostante le dirigenze dal dna misogino.

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  4. > a strategia della paura ha sempre guidato la politica maschile

    Ma, questa connotazione mi sembra una forzatura.
    Non posso trarre considerazioni generali da alcuni casi, ma tra i miei prossimi il pattern della madre che ha paura di (quasi) tutto (per i figli) è molto comune.
    Una delle cose che dovrebbero appartenere al maschile è proprio il concetto di paura e di affrontarla. Uscire dal nido per diventare adulti.

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