Siamo condannati ad amarci. Oppure a farci solo danno tutto il tempo, l'un l'altro, come imbecilli.

sabato 27 marzo 2010

Le donne che vorremmo

Le donne e la Rai che vorremmo, e quelle che invece ci rifilano.

Due parole sul perché questo momento è cruciale.
Sul perché una Destra e una Sinistra serie sarebbero preziose l'una per l'altra e per il Paese.
Sul giornalismo come servizio pubblico.
Dette dal tipo di donna che per definizione smaschera il "femminismo" berlusconista ben rappresentato da scenografie che ruotano su un'autolesionista messa in vetrina (in pose sexy varie, a carponi o in ginocchio) sotto a un tavolo di plexiglass; in questo caso messa anche tra due file di subumani che "si insultano fino alla morte" (trasmissione di "Intrattenimento" in orario di punta della Tv pubblica di taglio berlusconiano):

6 commenti:

  1. di Gabanelli ne dovrebbero nascere un milione, e forse ci sarebbe qualche speranza considerata la bravura e la pulizia morale di questa giornalista indipendente.
    Quanto a Mammuccari, ricordo che imperversava anni fa sulla rete2. E' senz'altro una nullità, ma attenzione anche a gente come Luttazzi...l'altra notte non mi è piaciuto per nulla, va bene essere "laidi" e irriverenti fino al disgusto, ma dicendo agli italiani di essere stati "inchiappettati" non si va da nessuna parte (a mio modestissimo avviso). E poi ogni persona sa di sè, Mister Miliardo l'avevo già inquadrato dal 1994 e non l'ho mai votato; non lo voterei neppure sotto le tenaglie infuocate.ciao

    RispondiElimina
  2. Ora.. su una cosa ti dò ragione: quella scena dell' "inculata" per me tira un freno che ci fa male, benché gridi due cose che è giusto mettere in contraddizione.. da un lato GRIDA: si, lo so che è una scena disgustosa e violenta e molti si adombreranno. Dall'altro proprio questo GRIDA, provocatoriamente, anche il principio "non condivido quel che dici ma mi batterò fino alla morte perché tu possa dirlo"..
    PECCATO però che il linguaggio scelto (come il vaffanculismo di Grillo) nella sostanza ASSOMIGLI TROPPO a quello leghista e fascista. E non parlo delle singole parole, o della scurrilità, ma di qualcosa di sostanziale, appunto, che presuppone una violenza che (benché comprensibile) per me ci si ritorce sempre contro. TUTTO quello che ha detto Luttazzi è estremamente lucido, serio e illuminante.. ma quell'immagine, anziché rafforzarne l'impatto emotivo lo appanna, è come se distogliesse una parte dei pensieri attuando un'interferenza che indebolisce tutto. E questo, fra le altre cose, testimonia dell'eterna ignoranza dei meccanismi mediatici da parte della "sinistra".. un pregio, in fondo.. eppure anche e sempre un fatale boomerang, mentre la destra li conosce e li brandisce fino al limite estremo della manipolazione.
    Poi resta l' "essenza".. se non fossi sicura che nel bilancio finale degli eventi la violenza torna sempre a colpire in fronte chi la esprime, non avrei sentito il bisogno di un "partito" (sincero) dell'Amore (vero).

    RispondiElimina
  3. PS.. ti dò ragione anche sulle altre eh.. forse avrei dovuto specificare che concordo sulla critica alla violenta immagine di Luttazzi, benché io approvi in pieno tutte le altre cose che ha benissimo spiegato.

    RispondiElimina
  4. sono d'accordo con te. Luttazzi lo conosco dai tempi di Sesso con L. (quando ancora era ammesso nella rai di Guglielmi, un grande!) e l'ho visto in teatro. Che dire, ti lascia sicuramente ilare ma a-volte- con un senso di fastidio, che non dovrebbe esistere in persone grandi e vaccinate (sappiamo bene di quello di cui stiamo parlando...). Come hai detto tu,l'immagine è violenta e aggiungo che serve a denigrare chi vota l'altro schieramente, per quanto rappresenti in modo fin troppo plastico la situazione attuale.Ma non convincerà mai "l'opposta fazione", i denigrati, a cambiare idea. Ti faccio un esempio.C'è una canzone di Sprinsgteen che si chiama Reno, tratta da devil's & dust. parla di prostituzione, e (una strofa sola) di rapporti anali, in uno scenario suugestivo e decadente,ma lo fa con arte, e la musica è appropriata.Ti fa pensare, ad un fatto che esiste e che è sempre esistito. Forse sta qui la differenza tra "giullare" popolare (per quanto eccellente) e artista.
    Stavolta dovrai perdonarmi per la lunghezza e l'invasione di campo, starò più buono in futuro :-) ciao

    RispondiElimina
  5. Gabanelli, Annunziata, Innocenzi. Sono loro le vere donne

    RispondiElimina